Buona la Notizia
Bacio
non solo
a
San Valentino
Oltre
che per il cuore in senso amoroso è un toccasana per la salute,
alza le difese immunitarie e… fa dimagrire.
di
Michela Pezzani
Non
è “soggetto” soltanto di materia sentimentale o pittorica,
vedasi il celebre dipinto di Gustav Klimt, ma persino la medicina
moderna, prove e test alla mano, lo ha consacrato, poiché non fa
bene soltanto al cuore, ma a tutta la persona in senso fisiologico:
abbassa le difese immunitarie, migliora l’umore, preserva i denti
dalla carie, accresce l’autostima, fa dimagrire, riduce la
pressione arteriosa, stimola la buona circolazione sanguigna.
Cos'è?
Il bacio.
Apostrofo
rosa fra le parole t’amo per Cyrano de Bergerac” Et
qu'est-ce qu'un baiser? Une apostrophe rose entre les mots je t'aime,
un secret dit de sa bouche”…
legame tra due esseri umani, qualcosa di intimo, rivelatore,
esaltante, dichiarante. Dall'antropologia alla filosofia il bacio
fa bene alla salute,soavità degli aliti di rigore, ed è un
simbolo onnipresente per estendersi anche all’arte, alla musica,
alla pittura come manifestazione carica di emozione e passione. Parte
portante del rito nuziale, dopo la frase vi dichiaro “marito e
moglie”, lo sposo nell’iconografia più classica alza il velo
alla neo consorte e all'invito del prete la bacia,sulla bocca.
Anche la poesia, la musica, la fotografia e il cinema hanno narrato l
bacio in tutte le sue forme e come recentemente testimonianza della
Settima Arte non possiamo dimenticare la lunghissima scena finale di
Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore quando scorre sul
grande schermo la carrellata di baci celebri tra attori e attrici in
vari ruoli drammatici o sentimentali cristallizzati in un’unica
sequenza sottolineata da una colonna sonora memorabile.
“Un bacio lungo
come il mio esilio e dolce come la mia vendetta” lo definì il
drammaturgo William Shakespeare,ma insomma cos'è questo bacio? “E’
ciò che lo fanno essere gli uomini e le donne, rispondono i
sociologi ed uno vero, di baci s’intende, come si dice alla
francese, fa convergere desiderio, amore , tenerezza e fiducia
reciproca ed ha subito poche modifiche da quando fu scoperto, visto
che gli ingredienti base sono l’istinto e la fantasia. Nulla è più
soggettivo di un bacio, comunque,e per chi è curioso però di vedere
di persona cosa scrivono i manuali sull'argomento, si possono
consultare due curiosi e divertenti libelli, o meglio best seller ,
il primo dal titolo “L’arte di baciare”, una ristampa di un
volumetto del 1936 e il secondo “Come baciare con sicurezza”. Ma
come si bacia insomma, visto che esiste chi pretende di scrivere
addirittura dei vademecum in materia? Ricapitoliamo i punti
essenziali: ammesso che il bacio in stile francese sia la meta dei
due fortunati, ci si deve arrivare per gradi secondo precisi dettami.
La gentilezza del primo contatto non deve durare più di sette
secondi, quindi segue l’abbraccio e l’apertura delle bocche, per
passare poi all'impegno delle lingue. Il bon ton però si
raccomanda di non esibirsi sull'altare in un bacio d’oltralpe!
Meglio preservarlo per il banchetto nuziale, quando sarà “chiamato”
a gran voce da parenti e amici… o ancor meglio alla notte di
nozze…e chi se ne importa se non è la prima! Ma vediamola ai raggi
x questa fusione delle labbra e dell’anima citando alcuni nomi di
dispensatori di baci, i divi del cinema che ne furono maestri, come
Laurence Olivier, Greta Garbo, Rodolfo Valentino, Vivien Leight,
Clarke Gable, Merle Oberon, Amedeo Nazzari, Grace Keelly, Cary
Grant (e la lista è lunga…) , maestri della “artis baciandi”
che diedero lezione a intere platee e trasformarono l’attimo in
eternità. Anche Giove, facendo un salto indietro nella mitologia,
quando rapì Ganimede ebbe in mente di portarsela fra le nuvole e di
baciarsela per tutta la notte e cosa dire poi del poeta tedesco Heine
e del suo concetto che si rifà alla Creazione e al significato del
“Tutto”inteso come divino? “L’anima che Iddio quando la
creò, di sé pago, la baciò”. Ecco il verso. Ma se vogliamo
rubare una battuta all'umorismo inglese, si sappia che gli
anglosassoni definiscono il bacio una faccenda curiosa che…”a una
persona sola non serve e per due è una benedizione. Ma l’uomo,
deve sempre mentire per averlo”.
“Il primo bacio
non si scorda mai” dice il noto proverbio e finiamo la panoramica
con alcune scene “cult” tenendo presente che a Hollywood vigeva
una sorta di statuto sul set in quanto al bacio: in un testo
dell’epoca si legge infatti che …l’eroe potrà, al contrario
dell’eroina che resiste al peccato senza sforzo, venire tentato di
baciare sul serio, a patto di non cedere. Se cede dovranno seguire il
rimorso, lo sbalordimento e la penitenza prima che gli occhi di lei
si illuminino”. Che dire…di certo i tempi sono cambiati e queste
parole fanno ridere, eppure non troppo tempo fa si ragionava così.
Ma veniamo ai
fotogrammi di cui si accennava. Il primo è un congiungimento di
labbra indimenticabile, da copiare, quello tra Burt Lancaster e
Debora Kerr in Da qui all’eternità del 1953: seminudi in costume,
stesi sulla rena bagnata in riva al mare , con le onde che lambiscono
loro le gambe, i due innamorati si lasciano andare e le parole non
servono. Il secondo è il bacio tra Mary Irwin e John Rice nel movie
“The Kiss”, un momento intenso che fece correre brividi in
platea. Ma il terzo, quello da antologia e da incorniciare, è il
bacio più lungo della storia del cinema, in Notorius di Alfred
Hitchcock, tra Ingrid Bergman e Cary Grant: un mito che ancora oggi
fa sognare ed è stato clonato da molti attori moderni senza ottenere
il risultato di quel fantastico ed inimitabile ciak, così come
altrettanto inimitabile è il bacio rubato del fotografo francese
Robert Doisneau che ha fermato il tempo in un clic.
Commenti
Posta un commento