Voce ai Diritti

Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Una su tre subisce ancora violenza

di Marica Malagutti



Tutto è iniziato il 17 Dicembre 1999, quando le Nazioni Unite hanno stabilito che i paesi sono invitati ad organizzare eventi per sensibilizzare le persone rispetto alla violenza contro le donne.
Le iniziative potranno proseguire fino al 10 Dicembre del corrente anno.
In Italia le panchine sono state colorate e dipinte di rosso e i palazzi illuminati di arancione.
In Italia e nel mondo subisce violenza, mediamente, una donna su tre dai 15 anni in su.
Il timore della violenza è confermato dal dato secondo il quale il 53% di donne in tutta l’Unione Europea afferma di evitare determinati luoghi o situazioni per paura di essere aggredita.
Ma come è possibile? Dopo anni di lotta femminile, di conferenze e dibattiti, studi sul tema che poi si trasformano in dati statistici presenti in moltissimi articoli e libri, le cose sembrano non cambiare più di tanto.
Le donne muoiono o subiscono violenza per la maggior parte delle volte per quello che viene chiamato dai loro aggressori amore.
Come inizia una relazione che porta alla morte?
Ogni storia è unica, ma oggi invece di interpretare la cronaca, raccontiamo una fiaba, famosa, ma forse poco pensata e dalla quale poche donne ne prendono spunto.
Come tutte le fiabe inizia con: c’era una volta…..un principe molto ricco, generoso e divertente che aveva la barba blu e voleva sposare la più giovane di tre sorelle.
La fanciulla si era invaghita delle belle qualità dell’uomo, mentre le sorelle più vecchie le facevano notare che qualcosa non andava tanto è vero che la barba che copriva il mento era di un colore strano.
Il blu che normalmente viene visto come simbolo di calma e tranquillità è anche indice di qualcosa di mortifero.
È proprio nel nostro caso che il ricco e prestante Barbablù, una volta sposata la giovane fanciulla, diventò quell’uomo violento che nascondeva nella cantina le precedenti mogli da lui uccise.
Ma la giovane moglie come scopre tutto questo?
La fiaba racconta che la fanciulla, quando il marito si allontanò dal castello per affari, chiamò le sorelle e insieme a loro scoprì l’orrore che non era ancora emerso. Ma ormai la giovane era già sposata, non poteva semplicemente fuggire. Il marito poi, quando tornò, si accorse che la moglie aveva scoperto la sua parte malvagia e le manifestò quindi tutta la sua violenza e voglia di morte.
Lei però, proprio in quel momento, trovò in sè la forza di cambiare le cose e si comportò diversamente, abbandonò infatti la sua ingenuità per diventare una donna furba e intelligente.
Alla violenza non risponde con violenza o panico. Infatti la giovane moglie chiese al proprio potenziale assassino del tempo per raccogliersi e pregare con le sorelle. Ad un primo inganno di Barbablù, che si era mostrato diverso da quello che era, la giovane sposa rispose con un altro inganno e corse dalle sorelle e insieme, da una finestra del castello, chiamarono a gran voce i fratelli, i quali, arrivando in soccorso, uccisero Barbablù.
Si narra ancora che la barba blu venga conservata in un museo per ricordare alle donne di non farsi ingannare dalle apparenze dell’uomo gentile, generoso e ricco e nel caso cadessero nel tranello, indicare loro la via per salvarsi.

https://www.lavocedeltrentino.it/2018/11/25/giornata-mondiale-contro-la-violenza-sulle-donne-una-su-tre-subisce-ancora-violenza/



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