Voce ai Diritti

C'è una donna nel cassonetto

di Michela Pezzani



Cronaca, poesia e musica in difesa delle donne. Quando le arti si uniscono la forza delle idee diventa  potente. Prendiamo infatti una donna, un uomo e un pianoforte per raccontare tante storie in una. Sono testimonianze di violenza sulle donne i racconti scritti, interpretati e diretti dalla milanese Valeria Perdonó interprete col suo gruppo Ars Creazioni Spettacolo, della performance recitata e cantato " Amorosi assassini". Al suo fianco il musicista Marco Sforza che non solo accompagna e fa da spalla con alcune battute alla principale narratrice ma rappresenta un doppio linguaggio espressivo ed eloquente tanto quello verbale, poiché concepiti all'unisono tra cronaca vera e tasti bianchi e neri.



È un viaggio scomodo quello che compie la Perdonó attraverso secoli di soprusi a danno del sesso femminile che da quando mondo è mondo esistono. E rappresenta una lezione collettiva di crudo ripasso questo lavoro che evidenzia man nano le capacità comunicative, dal drammatico al comico della Perdonó, disinvolta acuta signora del palcoscenico che ha condiviso col pubblico una piaga scoperta partendo dalla vicenda chiave, vero fatto di cronaca, di Francesca Baleani ritrovata per miracolo  ancora viva dentro in sacco nel cassonetto delle immondizie dopo essere stata brutalizzata dal compagno e poi gettata là come un sacco di pattume. Usando l'ironia e un sano sarcasmo per stemperare il tema senza tuttavia mai perdere la delicatezza che merita l'argomento nonostante la rabbia che suscita, la Perdonó solleva interrogativi su come si può risolvere il tragico problema, e sebbene non sia possibile dare risposte e trovare soluzioni immediate, il recital sortisce un effetto catalizzatore negli spettatori rappresentando non solo l'ennesimo allestimento teorico teatrale sulla questione ma ponendosi come occasione di autocoscienza, anche per i carnefici, nonché un appello alla giustizia affinché punisca come dovrebbe i colpevoli.


"Sono serena, ad un certo punto bisogna dire basta. Non c'è un perdono cristiana, né una condanna" ha detto la Baleani.
 Sono passati monti anni da quel tragico 4 luglio 2006  a Macerata quando scampó alla morte e chi la trovó e taglió il sacco esclamò " No, non è possibile!".
Nove anni e quattro mesi alleggeriti dai benefici di legge: questa è stata la condanna all'aguzzino Bruno Carletti autore di quel tentato omicidio.

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