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La sigaretta elettronica fa bene o fa male? Questo è il problema.

di Marica Malagutti




Il fatto che non ci siano ancora molte ricerche e soprattutto a lungo termine, anche dato dal fatto che l’espansione dell‘e-cig sia un fenomeno recente, rende difficile una legislazione appropriata e quindi anche un’educazione ai giovani rispetto all’utilizzo.

Proviamo a vedere che cosa si trova sul web riguardo i pro e i contro della sigaretta elettronica e dividiamo le ricerche che affermano i vantaggi, da quelle che ne condannano gli effetti.

Ad una prima occhiata è difficile davvero farsi una propria opinione o meglio se vogliamo usare una e-cig digiteremo sigaretta elettronica o altri nomi simili e troveremo velocemente che non fa male, ma se pensiamo che sia nociva? Digiteremo danni e troveremo senz’altro ricerche che dimostrano gli effetti negativi.

Questa confusione non è forse già un grosso problema?

Vediamo ora Alcune ricerche che provano i vantaggi della sigaretta elettronica

E’ un dato di fatto che sicuramente rispetto ai prodotti “da fumo” tradizionali, non essendoci combustione non si inalano tutte le sostanze dannose come catrame, benzene e idrocarburi policiclici aromatici, che sono le principali responsabili di molte patologie oncologiche. Nel 2011 escono i risultati della prima sperimentazione clinica delle sigarette elettroniche, riportato nella rivista BMC – Public Health secondo cui la sigaretta elettronica potrebbe essere più efficace rispetto ai tradizionali prodotti NRT per smettere di fumare e può essere particolarmente efficace nei fumatori che non sono motivati a smettere.

Dai primi risultati statistici di uno studio ancora in corso in cui è stato protagonista anche Umberto Veronesi l’ex direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo), e Carlo Cipolla, direttore della divisione di cardiologia dell’Ieo, emerge che “su un campione di 70 pazienti il 60% smetteva di fumare usando le e-cig senza nicotina contro il 30% di quelli trattati con solo counseling. E chi non ha smesso di fumare ha comunque ridotto il numero di sigarette giornaliere”.

Quando il tabacco raggiunge gli 800 gradi circa, vale a dire la temperatura chiamata di pirolisi, libera ben tredici idrocarburi policiclici cancerogeni, che sono quindi contenuti nel fumo e sono condensabili nel catrame di tabacco. Per questo il fumo è considerato il più potente cancerogeno conosciuto.

Con la sigaretta elettronica si assume nicotina, ma non i cancerogeni. Tuttavia Cipolla afferma di essere contrario alle sigarette elettroniche con nicotina perchè la quantità di questa sostanza non è controllata e in pronto soccorso sono finiti ragazzini per aver utilizzato svaporizzatori con quantità abnormi di nicotina.

Nell’ambito dello studio ECLAT condotto dal team dei ricercatori LIAF nel Centro Universitario del Policlinico di Catania, è stata dimostrato, grazie alla riduzione del fumo da tabacco, un miglioramento delle condizioni di salute generali e nello specifico una sostanziale diminuzione dei danni causati dal fumo come tosse (18%), bocca secca (17%), irritazione della gola (20%) e mal di testa (10%). Non è quasi mai stato riportato ansia, insonnia, variazioni cardiache o pressorie.

La rivista scientifica BMC Public Health ha pubblicato che, dopo sei mesi di uso regolare di e-cig di seconda generazione, vi è stata una riduzione del consumo di tabacco di almeno la metà in un buon 30% dei partecipanti, passando da una media di 25 a 6 sigarette al giorno, e addirittura il 36% dei fumatori ha smesso del tutto di fumare. Di questi, un buon 15% non utilizzava più neanche la sigaretta elettronica a fine studio.

La LIAF, Lega Italiana Anti Fumo, in collaborazione con l’Università di Catania, ha intrapreso nel 2010 uno studio sulle sigarette elettroniche. I risultati confermano che le sigarette elettroniche non risultano tossiche, inoltre i dati preliminari degli studi in corso dimostrano che rappresenterebbero un valido aiuto per diminuire il numero di sigarette e per chi vuole smettere di fumare.

Nella dichiarazione del professor Riccardo Polosa, docente di Medicina Interna all’Università di Catania, responsabile scientifico della LIAF, si può leggere che “L’Oms insistendo con il suo rifiuto ideologico a non voler integrare la strategia sulla riduzione del rischio all’interno delle attuali politiche di controllo del tabacco, favorisce paradossalmente lo status quo del tabagismo, rischiando di non centrare l’obiettivo di ridurre il numero di fumatori nel mondo in tempi ragionevoli”.

Per quanto riguarda il “vapore passivo”, secondo una ricerca americana pubblicata dalla rivista “Inhalation toxicology” ed effettuata da ricercatori del “Consulting for Health, Air, Nature and Green Environment” del Center for Air Resources Science and Engineering e della Clarkson University. con le sigarette elettroniche non si modifica la qualità dell’aria in ambienti chiusi e il vapore emesso dalle sigarette elettroniche non è pericoloso.

Alcune ricerche che provano gli svantaggi della sigaretta elettronica

E’ noto che la nicotina produce dipendenza, è correlata con malattie cardiovascolari e può essere promotrice di tumore e malattie neuro degenerative. Se assunta durante la gravidanza, il feto può avere conseguenze sullo sviluppo. Inoltre se nelle sigarette elettroniche vi è una riduzione di nicotina, si può provocare nel fumatore il desiderio di continuare a fumare le sigarette tradizionali.

Secondo Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, l’utilizzo delle e-cig nei luoghi pubblici, non solo trasmette la mimica del fumatore, ma può essere disturbante per chi sta vicino. anche perché non si conosce ancora la quantità di nicotina che viene dispersa nell’aria.

Inoltre emerge che le sostanze aromatizzanti dissolte in glicole propilenico possono provocare reazioni allergiche e in bambini asma, febbre da fieno, eczema. Possono essere presenti anche aldeidi, VOCs, idrocarburi policiclici aromatici, nitrosamine specifiche del tabacco, metalli, silicati e altri elementi. Molte di queste sostanze sono elementi tossici che hanno effetti sulla salute, anche se i danni sono inferiori a quelli generati dalle sigarette tradizionali.

In una ricerca del dipartimento di medicina preventiva della Keck School of Medicine di Los Angeles è stato chiesto a un gruppo di oltre 3000 studenti di 14-16 anni quanti di loro facessero uso di sigarette elettroniche o sigarette tradizionali. Dopo sei mesi per i vaper è stato riscontrtato un maggior rischio rispetto al passaggio alle sigarette tradizionali. Anche lo studio americano, finanziato dal National Cancer Institute (NCI) dimostra infatti che la sigaretta elettronica, tra gli adolescenti, può portare facilmente alla sigaretta tradizionale.

Ancora un’analisi condotta dall’università CRMTH (Pittsburgh Center for Reasearch on Media, Technology and Health) e dal Dartmouth-Hitchcock Norris Cotton Cancer Center ha rilevato che su un campione di 700 ragazzi americani tra i 16 e i 26 anni, il 38% dei fumatori di e-cig era passato alla sigaretta tradizionale, contro il 10% dei ragazzi che non “svapavano”.

Attraverso lo studio di Primack e James D. Sargent, professore di Pediatria al Dartmouth’s Geisel School of Medicine e autore senior dello studio, è stato affermato che la sigaretta elettronica rilascia nicotina più lentamente e quindi consente ad un nuovo vaper di assuefarsi pian piano agli effetti collaterali della nicotina.

Inoltre la e-cig copia e mima l’atto e la sensazione di fumare una sigaretta, abituando alla gestualità. Infine non è soggetta alle stesse regolamentazioni delle sigarette tradizionali, rendendo normale un gesto che decenni di sforzi da parte dei ministeri della Salute di tutto il mondo avevano invece messo sotto accusa.

Secondo un studio pubblicato dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (In-Cnr), al quale hanno partecipato anche ricercatori dell’Università Statale di Milano e dell’Università di Modena e Reggio Emilia, la sigaretta elettronica non è innocua, può provocare una forte dipendenza e possiede un effetto ansiogeno rilevante.

Secondo uno studio americano promosso dal Veterans Affairs San Diego Healthcare System, l’effetto dannoso tumorale risulta lo stesso nelle sigarette con e senza nicotina.

Forse la conclusione è che se un fumatore di sigarette tradizionali decide di smettere, può trovare, forse, ma non sicuramente, un aiuto con la sigaretta elettronica, ma la cosa che sembra certa è che per chi non fuma non è salutare iniziare con l’e-cig anche senza nicotina.


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